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HomeN1/019La tutela della salute psichica dei migranti – Uno studio di Anci e Federsanità Umbria

La tutela della salute psichica dei migranti – Uno studio di Anci e Federsanità Umbria

La tutela della salute psichica dei migranti, oggi, rappresenta una vera e propria emergenza sociale.

Negli ultimi anni, abbiamo assistito a una profonda trasformazione dei flussi migratori e del processo di integrazione che non significa più, solo ed esclusivamente, garantirne l’accoglienza, ma è soprattutto capacità di far fronte a una vulnerabilità crescente dei migranti, in particolare sotto il profilo dei rischi per la salute. Si prefigura, dunque, un problema di ordine sanitario molto articolato e complesso.

In sostanza, il benessere psico-fisico del migrante diventa una priorità e una sfida centrale per il sistema dell’accoglienza.

Si stima che i migranti che manifestano l’esigenza di una presa in carico psicologica o psichiatrica siano fra il 5 e il 25 per cento, ma, spesso, il disagio è silenzioso.

Il supporto richiesto investe nuovi saperi, competenze e responsabilità. Occorre, quindi, sviluppare rinnovate sinergie, un diverso lavoro di rete fra tutti gli attori locali coinvolti: Prefettura, strutture Cas (Centri di accoglienza straordinaria) e Sprar, Asl, soggetti istituzionali e del privato sociale, per una maggiore condivisione di pratiche operative e di competenze specialistiche, di politiche programmatiche.

Secondo dati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, la percentuale di migranti che arriva in stato di salute compromesso è tra il 2 e il 5 per cento e si tratta di ferite dovute al viaggio o di patologie dell’apparato cardiocircolatorio, mentali, psicologiche, o legate allo stato di gravidanza. Molti sono, invece, quelli che si ammalano una volta entrati in Europa, anche in ragione delle aspettative disattese, delle condizioni di vita e di lavoro nella nazione di immigrazione, dell’accesso ai servizi sanitari e sociali.

In un recente corso di formazione, promosso da Anci Umbria, rivolto a operatori e responsabili degli enti gestori dell’accoglienza dei migranti, lo psichiatra Marzo Mazzetti ha confermato come rifugiati e richiedenti asilo politico abbiano, solitamente, alle spalle una storia di traumi e violenze. Tuttavia, ha sostenuto che a determinare l’esito dell’accoglienza siano le condizioni di impianto nel Paese ospite. E che le difficoltà esistenziali, dopo la fase migratoria, dipendano, dunque, non tanto dai traumi subiti in partenza, quanto dalla situazione di arrivo.

E’ in questo contesto che Anci Umbria e Federsanità Anci hanno sviluppato, in accordo con le Istituzioni locali, altri soggetti pubblici e del privato sociale, diversi progetti volti ad assicurare agli operatori sociali che svolgono la loro attività nei centri di accoglienza o in altre strutture, formazione e conoscenze adeguate per assistere e dare adeguato supporto ai richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, sul territorio umbro.

Al momento, è in corso di attuazione il progetto “For Migrants”, finanziato dal Fondo Asilo Migrazione e Integrazione, che ha tra i suoi obiettivi quello di creare le basi, al richiedente protezione internazionale, per una conoscenza del nostro sistema sanitario e dei servizi connessi; offrire un servizio di mediazione etnoclinica ed etnopsichiatrica rivolto agli operatori delle strutture di accoglienza e a quelle sanitarie.

Nello specifico, “For Migrants” intende creare un sistema volto a rispondere alle problematiche psico-socio sanitarie del migrante e consolidare il lavoro di rete degli operatori sanitari, delle Istituzioni locali e del privato sociale; assicurare al migrante l’attivazione di un  servizio specialistico, a supporto della rete dei servizi esistenti, per la gestione di problematiche specifiche legate alla relazione interculturale in situazioni di vulnerabilità.

Accanto a questa attività di potenziamento del lavoro in rete, è prevista la creazione di 4 Unità Mobili Territoriali (2 nella provincia di Perugia e 2 in quella di Terni) per la mediazione etnoclinica nel disagio mentale in rete con il sistema di accoglienza dei migranti.

Nel 2018, i progetti territoriali riguardanti la rete degli Sprar in Umbria hanno coinvolto 10 Comuni nella provincia di Perugia e 4 in quella di Terni. Sono stati finanziati 18 progetti per 474 posti di cui 11 per disagio mentale o disabilità fisica; 63 per minori stranieri non accompagnati; 400 per ordinari. I  numeri della rete Cas riguardano 22 Comuni nella provincia di Perugia per circa 1300 presenze e 17 in quella di Terni per circa 540 presenze.

Written by

segretario Anci Umbria e Direttore Federsanità Anci Umbria

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