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EDITORIALE N3/021

Non smettiamo di comunicare, nonostante la violenza anche verbale che colpisce le
nostre strutture sanitarie e gli operatori che vi lavorano. Federsanità lancia la proposta
degli Stati generali della Comunicazione in Sanità.
Sarà un evento che valorizzerà la forza della condivisione e della rete del Tavolo
comunicatori delle aziende sanitarie che, in questi durissimi mesi di pandemia, hanno
reso possibile tessere un filo diretto con i cittadini.
Siamo di fronte ad un corto circuito culturale e informativo. Quello a cui abbiamo assistito
sabato 9 ottobre a Roma è la chiara dimostrazione che sta montando un clima di
intolleranza che non può essere accettato in nessuna maniera, un attacco al diritto alla
salute e a chi questo diritto è chiamato a tutelarlo ogni giorno con dedizione.
L’irruzione al Pronto soccorso del Policlinico Umberto I di Roma, a danno di infermieri,
medici, operatori che erano impegnati a prestare assistenza a pazienti in emergenza
è stato un atto deplorevole che costituisce un attacco alla dimensione universalistica
e solidaristica del nostro servizio sanitario nazionale.

Alla violenza fisica, inoltre, si aggiunge la violenza verbale che viene consumata su un
canale comunicativo che tanto ha contribuito a fare buona informazione durante i terribili
mesi dell’emergenza pandemica: i social media. In questi giorni sono tante le Aziende
sanitarie che sono costrette a denunciare violenti attacchi ai propri profili social,
come Facebook e Instagram, da parte di gruppi non ben identificati che tramite la
“maschera del no vax” fanno viaggiare in rete messaggi di incitazione all’odio contro
le strutture sanitarie e chi ci lavora con dedizione e sacrificio ogni giorno. La nostra
vicinanza è per l’Azienda Toscana Sud Est, per la sua governance e per i suoi operatori,
che hanno subito con circa 3.000 commenti sulla pagina Facebook un attacco verbale
gravissimo nei giorni scorsi. E, solo qualche mese fa, sono stati oltre 10mila i commenti
no-vax sulle pagine social di due sindaci toscani.
I toni duri sui social, le minacce, le false notizie sono indizi di un male profondo: la
libertà viene concepita come puramente individuale. Le persone non vogliono portare
la mascherina, non vogliono fare un vaccino.
E questo viene sostenuto in un modo molto forte. E le libertà collettive, il senso della
democrazia e del bene comune?
Federsanità, nella ferma condanna di quanto sta accadendo, lancia un segnale
forte. È nostra intenzione promuovere a Roma nei prossimi mesi “Gli Stati
generali della Comunicazione in sanità” attraverso il coinvolgimento del nostro
Tavolo Comunicatori delle Aziende sanitarie associate.
Sarà una due giorni che coinvolgerà istituzioni, associazioni, esperti, politici per
fare della dichiarazione della carta di Ottawa (OMS 1986) “La salute è creata e vissuta
dalle persone all’interno degli ambienti della vita quotidiana: dove si studia, si lavora,
si gioca e si ama” la prima missione della comunicazione in sanità.

Written by

Presidente f.f. Federsanità Anci

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