Tra i compiti che gli sono assegnati, l’Inail svolge attività di prevenzione dei rischi lavorativi con partecipazione a piani internazionali e nazionali, progetti di informazione, iniziative di formazione e assistenza in materia di sicurezza e salute sul lavoro. Programmi finalizzati a contribuire a ridurre gli infortuni e a far crescere nel Paese quella “cultura della sicurezza” che deve costituire un bagaglio insostituibile di conoscenze nel percorso di ogni lavoratore. Per questi obiettivi, l’Istituto, attraverso un modello che coinvolge le istituzioni, le parti sociali, gli altri enti e organismi operanti nel settore, contribuisce a promuovere la costante evoluzione di un sistema integrato di tutela del lavoratore e di sostegno alle imprese efficiente e innovativo, capace di offrire strumenti mirati e accessibili a tutti.
In questa programmazione integrata, l’Inail è coinvolto nello sviluppo e nella gestione dei Piani Nazionali di Prevenzione promossi dal Ministero della Salute operanti in vari comparti professionali. Fra questi, anche quello sanitario, con un’attenzione specifica alle patologie dell’apparato muscolo-scheletrico, ai cancerogeni occupazionali e ai rischi da stress lavoro correlato. Per garantirne un adeguato sostegno, nel 2015 è stato stipulato un accordo quadro di collaborazione con il Ministero e con la Conferenza delle Regioni
e delle Province Autonome, con l’obiettivo di attuare un programma nazionale di intervento coordinato. Tra le finalità di questo protocollo vi sono l’individuazione di specifici percorsi di prevenzione antinfortunistica e lo sviluppo di metodologie e strumenti destinati al miglioramento dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro. Ma già nel 2012 è stato dato avvio, a supporto dei Piani, a una campagna nazionale di prevenzione delle malattie professionali, incentrata sui disturbi muscolo-scheletrici e le malattie respiratorie nei settori Trasporti, Agricoltura e Grande Distribuzione. Proprio in continuità con quanto già realizzato, l’Istituto intende ora proporre, per le prossime attività della campagna, l’ampliamento dei settori d’intervento includendo anche la Sanità.
Il settore sanitario, per le caratteristiche di rischiosità e numerosità delle tecnopatie e infortuni riscontrati, è un comparto in cui l’Inail, anche in adesione alle Linee di indirizzo operativo per la prevenzione (Liop) 2017, ha scelto di concentrare risorse e progetti in termini di attività prevenzionali e di “azioni di sistema”.
Si può qui ricordare la convenzione tra Inail e Regione Lazio per la realizzazione di un progetto cofinanziato dal Ministero della Salute in attuazione dell’articolo 30 del Testo Unico sulla sicurezza. Sono state predisposte le linee di indirizzo SGSL-AS (Sistema di gestione della sicurezza sul lavoro per le Aziende Sanitarie pubbliche), che la Regione ha recepito integralmente.
Un altro passo recente in questa direzione è stata l’emanazione dell’avviso pubblico idoneo a stipulare protocolli d’intesa per l’aggiornamento professionale del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza operante in diversi settori, tra cui quello sanitario.
Ne è scaturito un accordo di collaborazione con Federsanità Anci per la realizzazione del progetto “Kit di informazione e disseminazione per il RLS nelle aziende sanitarie ed ospedaliere”, di cui è auspicabile e prevedibile un iter positivo quanto a modalità di lavoro e a risultati perseguibili.
Si tratta di un ulteriore tassello della politica dell’Istituto, che è quella di favorire la crescita dei livelli di conoscenza degli attori della sicurezza operanti negli ambienti di lavoro. E’ il primo passo necessario verso un approccio olistico alla prevenzione, che mette al centro la persona e il suo benessere nell’ottica di una prevenzione partecipata, dove i benefici ricadono sia sui lavoratori che sui datori di lavoro. E’ una logica “win win”, che può avere riflessi positivi sull’azienda e sull’ecosistema socio-economico. Perché in termini di sostenibilità e di lavoro dignitoso e sicuro, è bene che a vincere siano tutti.