Innovare nel sistema salute significa investire per migliorare le cure esistenti ed esplorare
nuove opzioni terapeutiche attraverso la ricerca clinica. L’obiettivo primario è sviluppare
farmaci che rispondano al meglio alle esigenze di ogni singolo paziente in modo
tempestivo rispetto all’evolversi della patologia. La ricerca clinica e un ampio accesso ai
pazienti verso cure più innovative è il core di una efficace strategia sanitaria.
Il futuro della ricerca è nella tecnologia
I principali sviluppi tecnologici, quali l’Internet of Things, cioè la possibilità di connettere
in rete gli oggetti, il Machine Learning, cioè la capacità dei pc di apprendere, o i Deep
Data, cioè quei dati che forniscono informazioni dettagliate ad esempio su un paziente,
sono alla base dei futuri avanzamenti nella ricerca clinica e nella medicina personalizzata.
I progressi tecnologici stanno infatti consentendo enormi passi in avanti nell’area
scientifica e in particolare in quella farmaceutica. Applicando sofisticate analisi per studiare
una patologia o una molecola si possono ottenere livelli di informazione e conoscenza
mai raggiunti finora.
La tecnologia sta già aiutando la gestione degli studi clinici. Grazie a strumenti digitali
di diagnostica e registrazione delle informazioni sta semplificando anche il rapporto
medico-paziente, ad esempio riducendo gli spostamenti fisici o le lunghe attese. Inoltre,
semplici dispositivi o app consentono al paziente di monitorare la propria patologia,
ottenendo informazioni dettagliate per una più efficace autogestione e aderenza al
trattamento.
Il vantaggio dell’applicazione della tecnologia in medicina è la possibilità di ottenere
diagnosi sempre più precoci e terapie create ad hoc sul profilo di ogni pazienti. Tutto
ciò si traduce in una riduzione al minimo di errori, con un significativo incremento di
efficienza e ottimizzazione delle risorse.
Una ricerca lunga 120 anni, Roche Italia
In questo panorama sanitario, Roche – gruppo internazionale pionieristico nella
farmaceutica e nella diagnostica che quest’anno celebra 120 anni dalla sua nascita – pone
la massima attenzione all’evoluzione della scienza e della tecnologia al fine di migliorare
lo sviluppo dei farmaci e il processo assistenziale dei paziente.
La storia di Roche ha inizio quando il primo ottobre 1896 Fritz Hoffmann fonda a
Basilea la sua azienda, credendo nel valore della farmaceutica per la medicina del futuro.
Nel 1897 una piccola filiale Roche venne aperta nel cuore della città di Milano grazie
all’intraprendenza del giovane chimico August Steffen. Nel 1898 venne commercializzato
il primo sciroppo per la tosse che passò da 700 unità vendute nel primo anno a 78 mila
pezzi nel 1900. In seguito Roche si dedicò alla produzione di vitamine per sopperire alla mancanza di cibo. Il successo fu tale che per molti anni fu chiamata ‘la società delle
vitamine’. In Italia, grazie all’orientamento aziendale all’avanguardia già nel 1927 Roche
disponeva di oltre 30 medicinali in varie aree terapeutiche. Dopo la seconda Guerra
mondiale Roche si è concentrata nella cura delle patologie del sistema nervoso centrale
con le benzodiazepine. Per poi dedicarsi alla ricerca di farmaci antitumorali. All’inizio del
ventesimo secolo Roche è impegnata nella lotta alle malattie infettive, e segna una svolta
epocale nella gestione terapeutica dell’HIV.
Il 1971 è l’anno in cui in Italia viene aperta la divisione Diagnostica di Roche. Nel 1998
apre la sede di Monza, chiudendo così quella storica nel centro di Milano. Nel 2015 le
elevate competenze in campo diagnostico nell’area del diabete, fanno sì che venga creata
Roche Diabetes Care. Inoltre viene acquisita Foundation Medicine.
Roche, insieme a Foundation Medicine – la startup statunitense che si occupa
di genomica del cancro acquisita nel 2015 – fa ogni giorno più luce sull’argomento,
supportando i medici ad esempio nella migliore comprensione del tumore. Nei laboratori,
ogni giorno viene sequenziato il DNA di circa 400 campioni di tessuto tumorale,
identificando più di 300 marcatori.
Roche inoltre ha appena annunciato l’acquisto di Flatiron Health passando da una
collaborazione ad una piena acquisizione dell’azienda. Grazie al comune obiettivo di
accelerare gli sviluppi della ricerca clinica attraverso avanzate tecniche di raccolta e analisi
dei dati, Roche e Flatiron potenziano insieme l’impegno nella medicina di precisione.
Grazie ai progressi fatti nel decodificare e comprendere il DNA, la medicina
personalizzata è già una soluzione concreta offrendo i farmaci più adatti, e quindi più
efficaci, alla genetica di ciascun paziente.
Roche fa della ricerca scientifica il motore della sua lunga storia di azienda innovatrice
della salute, per portare soluzioni terapeutiche sempre all’avanguardia contribuendo
così a trasformare il futuro della medicina. Impegnata in varie aree terapeutiche, come
l’oncologia, l’immunologia, le malattie infettive, l’oftalmologico e le patologie del sistema
nervoso centrale, investe in ricerca e sviluppo un quinto delle proprie vendite, contando
nell’ultimo anno circa 10.4 miliardi di Franchi Svizzeri a livello globale. In Italia la ricerca
scientifica gioca un ruolo fondamentale, come testimoniano i 38 milioni di euro investiti
nel 2016.
Nel 2017 sono stati 137 milioni i pazienti trattati nel mondo con farmaci Roche e 295
mila quelli coinvolti in studi clinici. La pipeline, tra le più promettenti a livello globale,
conta ben 72 nuovi potenziali farmaci (27 oncologia, 3 oftalmologia, 16 immunologia,
16 neuroscienze, 6 malattie infettive, 2 metabolismo e 2 varie patologie); 71 nuove
indicazioni terapeutiche per le molecole esistenti e 43 molecole in fase 3 di studio. Infine
30 farmaci Roche sono inclusi nella lista dei farmaci essenziali della WHO – World
Health Organization e 4 hanno ottenuto la Fda Breakthrough Therapy Designations solo
nell’ultimo anno. In Italia sono stati circa 250 i centri di ricerca coinvolti in oltre 200 studi
clinici che hanno consentito a 10.500 pazienti di beneficiare di cure altamente innovative.
Il valore del network in ambito sanitario
“Crediamo fermamente che il valore aggiunto di un farmaco sia dato dalla
collaborazione efficace tra tutti gli attori del sistema sanitario. – afferma Dario Scapola,
Direttore del Market Access – E’ per questo che abbiamo sviluppato dei metodi gestionalipiù efficaci, per garantire la sostenibilità delle nuove terapie in Italia.”
In Italia, Roche è all’avanguardia nel proporre nuovi modelli di rimborso che
permettono un accesso rapido, efficiente e sostenibile a lungo termine alle proprie terapie.
Nel 2016, l’azienda ha scelto di dare un contribuito rilevante, restituendo un totale di oltre
240 milioni di euro che includono, il rimborso legato agli accordi innovativi in essere con
AIFA e la quota di payback sullo sforamento del tetto della spesa farmaceutica ospedaliera,
che risulta essere la più alta in assoluto per il periodo 2013/2015 (160,5 milioni di euro).
Roche da sempre investe energie e risorse per assicurare un impatto positivo sulla
produttività del Paese, con nuove opzioni terapeutiche che portano beneficio sia alla
gestione clinica del paziente che a quella organizzativa delle strutture sanitarie. L’obiettivo
è creare nei pazienti e nei medici maggiore consapevolezza su sintomi e patologie a
favore di una diagnosi più veloce. Supportare il sistema sanitario a raggiungere standard
qualitativi assistenziali più elevati ed efficienti colmando i gap esistenti e eliminando
barriere all’accesso terapeutico.
La traduzione di una brillante idea in una medicina costituisce una complessa “catena
del valore” di diverse attività e Roche da 120 anni si dedica affinchè ciò sia realtà per tutti
gli stakeholders del sistema salute.